Alessandro Becheri

Dopo 31 stagioni consecutive e la bellezza di 1304 panchine, Alessandro Becheri passa dietro la scrivania: svolgerà a tempo pieno il ruolo di responsabile del settore giovanile del Maliseti Tobbianese. Le sue emozioni in questa bella intervista al sito ufficiale della società…

«Come mi sento? Normale, ancora non credo di aver del tutto metabolizzato la cosa, l’idea che a fine agosto non partirò per il ritiro con la squadra. Sabato sera a Novoli, a parte il risultato, è stato tutto perfetto: ringrazio la società per la targa che mi ha consegnato, Simone Bardazzi per essere voluto venire in panchina con me.

Come mai questa decisione? La nostra è una società in crescita in tutti gli ambiti, dal settore dilettanti con il salto in Eccellenza fino alla scuola calcio che sta rifiorendo grazie al lavoro impostato in questa stagione. Ho riflettuto molto e poi ho parlato con la società, insieme abbiamo convenuto che fosse necessario avere un responsabile del settore giovanile a tempo pieno, non part-time come è stato negli ultimi due anni. Ci avevo pensato già l’estate scorsa, ma i tempi non erano ancora maturi, e avevo già dato la mia parola ad alcuni ragazzi che sono poi arrivati a Maliseti.

In 31 stagioni da allenatore, solo 2 società? Mi sono sempre legato molto alle società dove sono stato. Per me è la decima stagione a Maliseti, a cui si sommano i due anni della mia prima esperienza in amaranto. A Santa Lucia invece sono stato in tutto 19 anni. Devo ringraziare molte persone, dal presidente del Santa Lucia Rodolfo Becheri che mi ha affidato la mia prima squadra, il 1976, con cui sono stato per ben 5 anni. Ragazzi con cui sono in contatto ancora oggi. Poi Claudio Lanzi e Luciano Diamanti. Anni molto belli, abbiamo vinto 12 campionati, ho visto crescere Alino Diamanti. Insieme a Becheri ho fatto la fusione con il Coiano, ricordo con piacere quelle riunioni con Pampaloni.

Dopo Santa Lucia ho trovato una seconda casa a Maliseti. Sono un malisetano adottivo, come mi dicono altri malisetani storici come il direttore Moskino, Paolo il nostro addetto stampa, il vicepresidente Nerini. E ringrazio naturalmente l’attuale presidente Tommaso Guasti, un uomo di calcio con il quale ho condiviso tante scelte quest’anno, e il presidente uscente Pacini.

Le soddisfazioni più grandi? Sono tante, ma ricordo con piacere la squadra del 1994, quando tornai a Maliseti mi fu presentata come la peggiore squadra di Prato… Arrivammo quindi nel campionato Esordienti e l’anno dopo, con pochi ritocchi, vincemmo a sorpresa il campionato Giovanissimi B, che a Maliseti mancava da diversi anni. E poi la finale regionale dello scorso anno al “Buozzi” con il 1999, partendo da un quinto posto in campionato.

In generale sono molto contento di aver vinto crescere tanti ragazzi qua a Maliseti, alcuni dei quali sono riusciti a completare il percorso arrivando fino alla prima squadra. Alcuni hanno esordito in Promozione senza nemmeno passare dalla Juniores, come Cibella, Melani, Berti, Manetti, Mosconi… Nella finale di Coppa Italia a Sesto Fiorentino c’erano in campo 5-6 ragazzi che avevo allenato, mi sono emozionato nel vederli alzare la coppa…

Rimpianti? La coppa Cerbai sfuggita ai rigori a Santa Lucia, il sogno della vittoria del campionato regionale a Maliseti accarezzato fino all’ultima partita con il ’98 e il ’00.

Le nuove sfide come responsabile del settore giovanile? Comincio con il dire che passare dietro la scrivania è un modo per legarsi ancora di più a una società, l’allenatore è sempre con la valigia in mano. Peraltro anche a Santa Lucia avevo già fatto il direttore sportivo e il responsabile della scuola calcio, ma allo stesso tempo allenavo. Il lavoro che ci aspetta è tanto, a livello sportivo sicuramente l’obiettivo è conquistare le categorie Allievi B e Giovanissimi d’Elite. Speriamo di riuscirci quest’anno, vorrebbe dire che sono stato più bravo da direttore sportivo che da allenatore. Ho molta fiducia nelle capacità di mister Marco Bartolini, l’ho proposto alla società perché mi piace come lavora e viene da un’esperienza importante a Montemurlo. Stiamo costruendo una buona squadra, potrebbe diventare buonissima se arrivasse la classica ciliegina che stiamo cercando.

Poi c’è la scuola calcio, il prossimo anno raccoglieremo i frutti anche in termini di iscrizioni dell’importantissimo lavoro impostato da Baragli e Benesperi. Vedo che un po’ tutti, a cominciare dalle famiglie, si stanno accorgendo del lavoro fatto quest’anno. Una crescita importante sia a livello tecnico che organizzativo. Mi aspetto un incremento del 50% del numero di iscritti. Qua ringrazio il presidente e il direttore che hanno appoggiato la mia scelta di avere dei responsabili di scuola calcio che non fossero allo stesso tempo anche allenatori di una squadra. Non è stato un costo, ma un investimento.

Contemporaneamente stiamo attivando importanti collaborazioni, con CalcioScouting e con l’Empoli. Qua non voglio anticipare niente perché domani ci sarà la firma dell’accordo che poi sarà presentato ufficialmente. Un ringraziamento a Marco Bini, il nostro responsabile del settore osservatori. Grazie alla sua passione abbiamo allargato le nostre conoscenze, monitorando decine e decine di ragazzi in tutta la Toscana.

Come vedete, non mi mancherà il lavoro. Permettetemi di ringraziare tutti i dirigenti accompagnatori con cui in questi anni ho condiviso gioie e delusioni. Dal compianto Sergio Ciampi fino al mio vice storico Andrea Bartolini, il mio braccio destro, una parte di me. E poi Pino Cibella, e tanti altri ancora… E infine la mia compagna e quasi moglie, mi sposo a luglio, che mi sostiene e sopporta nonostante le tante assenze causa pallone… Ora con nostro figlio Diego che muove i primi passi nel 2008 la vedremo più spesso al campo!»