Mister Marco Nerozzi si presenta agli sportivi amaranto e analizza la gara contro lo Zambra (2-2 in rimonta): «A Maliseti ho trovato un ambiente familiare, dirigenti e collaboratori mi hanno fatto sentire subito a casa. E’ la prima volta che alleno nel pratese, anche se a Prato ho giocato da calciatore professionista negli anni ’70. Ho allenato per 15 anni nella Pistoiese, preparatore atletico professionista e allenatore della Primavera, poi 9 anni a Margine completando la mia esperienza a livello giovanile, vincendo campionati e coppe regionali, perdendo due titoli nazionali ai rigori. Poi per 4 anni ho guidato la rappresentativa regionale, quindi sono stato a Tau Calcio, Capostrada, Giovani Granata. Da fuori Maliseti è sempre stata vista come una realtà molto importante a livello giovanile, poche società toscane sono presenti nelle categorie d’élite Juniores, Allievi e Giovanissimi. Come ho trovato i ragazzi? Quando si subentra purtroppo è perché ci sono stati dei problemi, che siano questi psicologici, fisici o tecnico-tattici. Li ho trovati tutte e tre con differenti sfumature, quello più visibile è quello caratteriale, ho visto una squadra abbattuta, in difficoltà. In questi primi giorni l’aspetto mentale è quello che mi ha impegnato di più. Da un punto di vista fisico invece devo fare i complimenti al mio predecessore, ho trovato la squadra in condizione. A livello tecnico-tattico ovviamente cercherò di portare le mie concezioni. C’è molto da lavorare, questo è sicuro. Contro lo Zambra è arrivato un bel pareggio in rimonta, le mie squadra hanno sempre avuto la caratteristica di non mollare mai fino alla fine, spero di trasferire questo anche a Maliseti. E’ stata una prestazione importante, sotto 2-0 con due ingenuità difensive, siamo comunque rimasti in partita, abbiamo preso un palo, una traversa e segnato due gol validi che ci hanno permesso di pareggiare, più uno annullato. Va bene anche il pareggio, ai punti forse avremmo meritato anche qualcosa in più. Ho fatto anche diversi cambi, un plauso a tutto il gruppo che si è reso disponibile portando il famoso mattoncino alla nostra causa, che è quella di costruire la salvezza…»
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